Concausa


Anniversari magnetici. Su nastro.
1 febbraio 2009, 04:00
Filed under: Milano, Radio | Tag: , ,

pubblicita15
Il primo giorno di febbraio del 1969 moriva John Geloso. Sì, esatto, quello del mangianastri. Ma non solo: l’azienda produceva anche radio, televisori, amplificatori, ricevitori amatoriali, apparecchi audio e componentistica elettronica. Alla Geloso si devono anche i kit di montaggio che permettevano di costruire da zero una radio o un televisore … so 50ties!!!

Il sito dell’azienda e la scheda su wikipedia.
Per radioamatori esigenti tutti i bollettini geloso sono scaricabili qui

Ehm… per chi per età, beato lui!, non ha idea di cosa sia l’oggetto in questione ricorriamo al Sabatini Coletti, qui. Dicesi mangianastri: denominazione commerciale di apparecchio automatico portatile che, mediante l’inserimento di bobine con nastri magnetici (musicassette, cassette), riproduce i suoni già incisi o ne registra altri SIN mangiacassette, registratore.



Libri e lacrimogeni
23 gennaio 2009, 00:39
Filed under: Milano | Tag: ,

moroni

(AGI) – Milano, 22 gen. – Con il centro sociale ‘Cox 18′ di via Conchetta, e’ stata sgomberata oggi a Milano anche l’adiacente ‘Calusca’ di Primo Moroni, storica libreria dagli anni Settanta punto di riferimento della sinistra radicale milanese. “Stanno sgomberando l’archivio immenso di mio padre e ne stanno tentando il sequestro”; il tam tam e’ partito sui blog questa mattina tramite la figlia di Moroni, Maysa, che sul web ha invitato alla mobilitazione, denunciando la violazione dell’archivio, “proprieta’ privata mia e di mia madre”. Un insieme enorme di testi, manoscritti e materiale informatico quello della ‘Calusca’, un archivio formatosi a partire dal 1971, quando Primo Moroni fondo’ la libreria che divenne tra i luoghi di ritrovo culturale piu’ noti del capoluogo lombardo. Fondata nel vicolo omonimo nel 1971, ha cambiato piu’ volte sede – sempre nella zona di Porta Ticinese – stabilendosi nel 1992 all’interno del centro sociale ‘Cox 18′. Primo Moroni, morto nel 1998, e’ stato uno dei principali protagonisti della vita della sinistra radicale milanese; scrittore e intellettuale, fu in prima linea negli anni delle proteste e del terrorismo politico. Nel 1988 scrisse con Nanni Balestrini ‘L’orda d’oro’ sull’ondata rivoluzionaria del Sessantotto; e’ anche coautore di ‘La Luna sottocasa. Milano tra rivolta esistenziale e movimenti politici’, storia sociale di Milano dal secondo dopoguerra alla fine degli anni Ottanta. Il suo archivio, che raccoglie i materiali della libreria, contiene anche volantini, manoscritti, archivi di riviste; alla raccolta di Primo Moroni e a quanto acquistato dalla libreria Calusca dopo la sua morte si sono aggiunti negli ultimi anni testi, incentrati sulla politica militante e il marxismo-leninismo, donati da frequentatori della libreria e vecchi compagni di vita politica di Moroni.

Sgomberato Cox 18, la casa di Primo Moroni, su carta.org.
Moratti sfratta la “Calusca”, su espresso.repubblica.it.
Blitz al centro sociale Conchetta a rischio l’archivio Primo Moroni, su milano.repubblica.it.
La figlia di Primo Moroni, Maysa, racconta cosa c’è nell’archivio, qui.



Milano 03
5 gennaio 2009, 11:31
Filed under: Cinema/Video, Letteratura, Milano | Tag: , , ,

“Dal portone di casa mia all’edicola, dicevo, ci sono due passaggi zebrati pericolosi. Ogni mattina in piazza c’è l’incidente stradale, due auto ferme muso contro muso, i guidatori in piedi a urlare, se uno non è già morto, e un capannello di gente sul marciapiede che sta a guardare. Intanto sono arrivati gli operai coi picconi e scavano la fossa. Scamiciati, col muso duro e rossiccio, danno di piccone sull’asfalto, e se poi la massicciata è troppo dura, arrivano altri col martello perforatore, ci premono sopra con tutto il corpo e vibrano dai piedi alla testa; vibra anche l’aria attorno a loro.
Aperta la buca, se ne vanno. Il giorno dopo altri operai provvedono a rimettere a posto la terra scavata, che risulta sempre troppa e fa montarozzo, sicché bisogna far venire il rullo compressore a schiacciarla, e poi un’altra macchina a stendere altro asfalto, bitume e ghiaino. Gli scavatori intanto si sono spostati un poco più in là, sempre sul marciapiede, e scavano una fossa nuova, che sarà riempita puntualmente il giorno dopo.
Nessuno ha mai saputo perché facciano queste fosse. Non è che poi ci sotterrino i morti del settimanale incidente d’auto gravissimo, ad ammonimento per gli incauti, e nemmeno vanno a cerca di reliquie, di ruderi, di tartufi, di minerali. Sotto l’asfalto, sotto la massicciata, trovano terra e soltanto terra, da rimettere in sito ogni volta, eppure scavano, e la gente non protesta per l’incomodo, né per il fragore dei martelli vibratili. La gente protesta semmai se nella casa di fronte tengono il grammofono troppo alto e arrivano a cascata le note di Vivaldi.
Per i rumori lavorativi c’è rispetto sommo, invece, e in quel dissennato scavare tutti vedono il segno del progresso. Anche perché non hanno scordato di quando, tre anni or sono, vennero in piazza con le macchine pesanti e aprirono una buca vasta come un cratere, che si riempì subito dell’acqua d’una fogna sfiancata, e ci galleggiavano tavoloni, carriole, gatti morti. Non s’era mai visto nella zona scavo più grande e più drammatico, e tutti stavano a guardare con ammirazione, fino al giorno in cui riempirono il cratere e ci misero sopra, a coperchio, una tettoia di plastica azzurra, tutta a guglie puntute come una pagoda. Che cosa ci sia sotto nessuno l’ha mai capito bene, ma intanto, dicono, ci ha lavorato un branco di gente, e come si sa il lavoro fa circolare la grana, l’operaio spende i dané e se ne avvantaggiano tutti.”

Luciano Bianciardi, La vita agra, Bompiani.

Bianciardi legge Bianciardi.
Via ilcorvojoe.

Dove la vita è agra. Filmato Rai 1962 scritto da Luigi Silori.
Via wopey.



Milano 02 – Nei garage a Milano Nord
20 dicembre 2008, 23:35
Filed under: Milano, Musica | Tag: ,

Il “foto-montaggio” di Goodmorningblues sulla canzone di Vasco Brondi.

Vasco Brondi, Targa Tenco 2008 miglior opera prima, e il suo space.
Il sito delle luci della centrale elettrica.
La copertina del disco “Canzoni da spiaggia deturpata” è di Gipi.